MASSETTI Tradizionali, autolivellanti, alleggeriti…ma quale scegliere?

Nella costruzione o ristrutturazione della nostra casa è necessario porre particolare attenzione al massetto, soprattutto per evitare che si creino crepe. Esso è infatti quell’elemento costruttivo orizzontale che viene adottato per livellare una superficie, rendendola perfettamente piana; per ripartire il carico degli elementi sovrastanti; per ricevere la pavimentazione finale.

Dunque, onde evitare spiacevoli inconvenienti, sarà opportuno controllare le temperature esterne (che portano il cemento presente nel massetto a maturare e ritirarsi troppo in fretta); la mancanza di adeguati rinforzi nei punti deboli del massetto (ad esempio vicino ai pilastri o agli spigoli dei muri); la mancata messa in opera di bandelle perimetrali e giunti di dilatazione che permettano al massetto e alla pavimentazione sovrastante di “muoversi” liberamente e non essere vincolati al resto della struttura. Il massetto (il cui spessore varia generalmente da 4 a 8 cm) è composto di solito da: cemento, inerte (sabbia e/o ghiaia, ad esempio) e acqua, in dosi che variano in base all’ambiente esterno, alla locazione interna o esterna, e allo scopo (civile o industriale). Molto spesso vengono usati additivi o altri materiali come il polistirolo (per alleggerire il massetto), il quarzo (per lisciarlo), o reti in ferro (per renderlo più collaborante). La posa dei pavimenti sul massetto avviene perlopiù in due modi: la lavorazione “fresco su fresco”, che prevede che i pavimenti vengano posizionati subito dopo la realizzazione del massetto (necessita dunque di ambienti non soggetti a sbalzi di temperatura, forte umidità e gelo, perché ciò comporterebbe la rottura in uno o due anni di zone della pavimentazione); l’incollaggio (realizzato una volta che il massetto è completamente maturato).

Fin qui la tradizione. Ma esistono anche altri tipi di massetti, ad esempio quelli realizzati in calcestruzzo cellulare. Ciò che rende questo materiale innovativo è che contiene milioni di cellule microscopiche che vengono generate durante il processo di fabbricazione, il che consente che esso sia facilmente lavorabile senza l’ausilio di attrezzi costosi ed essendo anche molto più leggero dei tradizionali laterizi è relativamente facile da trasportare pur mantenendo una invidiabile resistenza alla compressione.

Tra le altre caratteristiche: alto livello di coibentazione, una buona accumulazione del calore, resistenza al fuoco, capacità di assorbimento dei rumori, basso assorbimento dell’acqua, un’ottima resistenza a parassiti putrefazione e muffa. Basterebbero queste qualità per convincere chiunque ad inserire nel preventivo personalizzato per i lavori edilizi di ristrutturazione della propria casa l’utilizzo del calcestruzzo cellulare. E se non bastassero, è possibile aggiungere che si tratta pure di una sostanza inerte, non tossica, che richiede un processo di fabbricazione a basso consumo energetico e che non libera sostanze inquinanti (le ceneri volanti che produce la sua produzione possono essere utilizzate come componenti ricche di silice). Se poi puntualizziamo che necessita di quantità minime di intonaco e colla per le piastrelle, allora la firma su questo preventivo simultaneo per la ristrutturazione è bella che apposta, giacché con questo materiale innovativo è possibile realizzare dalla struttura portante della casa alle tramezze interne, da una libreria a una cucina in muratura.

Ma il calcestruzzo cellulare è solo uno dei sottofondi alleggeriti disponibili (così chiamati perché coniugano la praticità di posa all’isolamento termico, e talvolta anche acustico, e alla leggerezza).

L’ultima tipologia è quella dei massetti autolivellanti, chiamati così perché nella fase di getto hanno una consistenza liquida, ideale su sistemi di riscaldamento a pavimento in quanto grazie alla particolare fluidità permettono ai tubi di essere completamente avvolti senza creare dispersioni termiche e vuoti d’aria, ma trasmettendo al massimo il calore generato. Il massetto autolivellante viene utilizzato in qualsiasi tipo di costruzione, sia civile che industriale, vista la sua particolare versatilità e la rapidità di posa, ma anche grazie all’elevata resistenza meccanica, al ritiro quasi inesistente e a un’essiccazione rapida che riduce i tempi d’attesa per la posa della pavimentazione finale.